Percorrendo la strada tra Fiera di Primiero e San Martino di Castrozza in direzione Passo Cereda, posto lungo la sponda di un torrente si trova il maso di Gianna e Cornelio. El Camin che Fuma è un piccolo esercizio rurale senza particolari insegne, a metà tra il bed&breakfast e l’agriturismo. Lo trova solo chi cerca qualcosa di magico e quando ci si arriva non è mai per caso. Quattro stanze da letto più una dependance arredate con semplicità e calore, dove la permanenza è concessa al massimo per tre giorni e non oltre, perché Gianna lo sa che il sasso fermo dopo 3-4 giorni fa il muschio.
Varcare la soglia del maso El Camin che Fuma è come entrare in un’altra dimensione, un luogo senza tempo dove si vive in armonia con la natura. Un mondo di saggezza, quello di Gianna e Cornelio, fatto di gesti semplici e autentici come una zuppa d’orzo davanti al camino e un buon bicchiere di vino dopo il tramonto. Mentre Cornelio danza silenziosamente intorno ai fornelli, Gianna porta in tavola le vivande. E quando è il momento giusto lei rallenta, si sofferma accanto agli ospiti e racconta ai commensali la sua quotidianità, trasportandoli nel suo mondo. Perle di vita di montagna, dove il ritmo è scandito dalle stagioni. Dove la natura dà e prende ciclicamente, in abbondanza o carestia, legata com’è ai cicli astronomici.
Gianna ama il silenzio ma le piace ascoltare il canto degli alberi. Le piace farsi accarezzare dall’ aria leggera e sottile che tutto avvolge, rinfrescarsi con l’acqua chiara e purificatrice del ruscello, ringraziare la terra fertile e generosa. Le voci dei racconti di Gianna davanti a un piatto fumante sono arrivate anche a vip e celebrities della cultura e del cinema.
Gianna e Cornelio ©Silvano Angelani
Nel corso degli anni, specialmente di sera seduta al tavolo in larice che arreda la sua cucina, Gianna ha affidato a un quaderno d’appunti i suoi ricordi d’infanzia, le sue riflessioni, i suoi aneddoti e pensieri che riflettono il suo sconfinato amore per la montagna e la sua indole pacifica. Storie che sono state raccolte e magistralmente trascritte dalla penna della giornalista Germana Cabrelle nel libro dal titolo “Le Stagioni dell’Animaso. Storie di montagna attorno a un tavolo di larice” edito da Storiedichi Edizioni di Silvia Zanardi.
Un libro corredato dai delicati disegni dell’illustratrice Maria Chiara Banchini, che narra lo scorrere dei dodici mesi in montagna e la quotidianità di Gianna Tavernaro, infaticabile cantastorie della bellezza miracolosa e salvifica della natura. I racconti di Gianna riflettono con limpidezza e semplicità il rispetto che lei e suo marito Cornelio riservano a tutte le creature viventi, la dedizione alla cura del bestiame, l’attenzione agli animali da cortile, gli impegni e orari del lavoro contadino. Il legame che la tiene unita alle antiche tradizioni alpine è un patrimonio di saggezza ereditato dagli anziani, in particolar modo dai suoi genitori Maria e Gioacchino che nel volumetto sono citati in più capitoli con grande affetto.
Le stagioni dell’Animaso
Storie di montagna attorno a un tavolo di larice
Scritto da Gianna Tavernaro
Illustrato da Maria Chiara Banchini
Progetto editoriale di Germana Cabrelle
Pagine: 100, 6 illustrazioni
Prezzo: 16,00 €
Età di lettura: 14+