Insediati nel sud della Valle del fiume Omo, coltivatori ed allevatori, gli Hamer sono particolarmente interessanti per il modo in cui decorano i loro corpi: ogni singolo elemento ha un significato simbolico. Il numero degli orecchini indossati dagli uomini, ad esempio, corrisponde al numero delle loro mogli.
Le donne indossano vestiti succinti in pelle di capra decorati con conchiglie e si riconoscono per l’acconciatura con le treccine a caschetto color ocra, ottenute con burro, polvere di ferro ed argilla rossa, segno di prosperità e benessere. Le donne sposate si riconoscono dalla collana in pelle intrecciata che portano al collo, mentre quelle nubili portano nei capelli un disco di metallo.
La cerimonia del “Salto del Toro”
Sono le TRADIZIONI a rendere il popolo Hamer particolarmente interessante. La più particolare è l’Ukli Bulà, overo la cerimonia del “Salto del Toro“. Si tratta di un rito di iniziazione che un ragazzo affronta per entrare nel mondo degli adulti, in seguito al quale potrà partecipare attivamente alla vita del villaggio e sposarsi.
Prima di quel giorno, il giovane hamer avrà provato per mesi a camminare e saltare sul dorso di una fila di tori affiancati. Il giorno dell’iniziazione, dovrà essere in grado di effettuare la prova camminando sul dorso di almeno 6 tori in fila e per 4 volte consecutive. Se dovesse fallire, è segno che non è pronto per entrare nel mondo degli adulti.
La cerimonia si tiene vicino al corso di un fiume, che sarà guadato a piedi da tutti coloro che vi assisteranno, un simbolico passaggio verso la maturità. Nella fase preparatoria della cerimonia i corpi degli amici già adulti che accompagnano il ragazzo vengono decorati. Le donne in gravidanza danzano a lungo attorno ai tori, stordendoli con i campanelli allacciati alle caviglie. Il rito prevede anche che le donne, per incoraggiare l’iniziando, danzino e suonino una trombetta, facendosi frustare a turno dagli uomini. E lo fanno con orgoglio e determinazione. Perché altrimenti non sarebbero degne di appartenere al clan. Un gesto che, visto da spettatori, fa riflettere molto.
Un attimo prima che l’iniziando affronti la prova cala il silenzio. Si fermano le danze, la musica tace … si ferma il tempo e la dimensione diventa sacra. L’iniziando, senza vesti ed avvolto dagli sguardi che lo sostengono, affronta la prova e poi sorride: ora è diventato un uomo.