Garda DOC: presentata la prima Carta dei Suoli transregionale

Il Consorzio Garda DOC, nel corso del “Convegno sui vini e sul territorio del Garda DOC” svoltosi presso il Vittoriale degli Italiani nell’ambito della seconda edizione di Garda Wine Stories, ha presentato la prima Carta dei suoli della Denominazione Doc Garda alla stampa nazionale, internazionale e agli addetti del settore.
Si tratta di uno strumento innovativo, raccontato e diffuso non mediante una pubblicazione cartacea, bensì con un vero e proprio documentario che combina il linguaggio scientifico con un approccio divulgativo fruibile da tutti. 

La Carta dei Suoli

La Carta dei Suoli è una mappatura della “pedodiversità”, termine coniato dal Pedologo Giuseppe Benciolini per esprimere la sorprendente varietà dei suoli di questa Denominazione il cui areale è ricco e dalla storia millenaria. Il Consorzio Garda DOC attiene ad un territorio estremamente eterogeneo, sia dal punto di vista fisico sia politico. Brescia, Mantova e Verona sono i tre comuni di questa zona vitivinicola, composta da due differenti regioni italiane che si affacciano entrambe sul Lago di Garda. Una denominazione giovane e contemporanea, che punta a rinnovarsi anche nella comunicazione del Consorzio attraverso valori tangibili. Paolo Fiorini, Presidente del Consorzio Garda DOC, dichiara: Siamo veramente felici ed orgogliosi di presentare al pubblico questo straordinario lavoro che vede finalmente la luce. Questo documento rappresenta un punto di arrivo di diversi studi promossi dal Consorzio, condotti negli ultimi anni, a testimonianza del continuo impegno ed investimento di Garda DOC nel campo scientifico.

La Denominazione Garda DOC

La Denominazione Garda Doc nasce nelle terre che abbracciano il lago di Garda nei comuni di Brescia, Mantova e Verona estendendo la propria area di produzione per oltre 30.000 ettari vitati. Quest’ultima si espande su 10 denominazioni storiche: dalla Valtenesi, passando per San Martino della Battaglia, procedendo verso la Lugana e i Colli Mantovani, Custoza e Bardolino, sino alla Valdadige e alla Valpolicella, per giungere alla Lessinia e, infine, arrivare alla zona del Soave. In quest’area la viticoltura ha un’origine millenaria; difatti, si hanno tracce sin dall’età del ferro. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che qui era già praticata dall’epoca dei Celti, degli Etruschi, dei Greci e successivamente dai Romani che continuarono la tradizione, perpetuata dall’Evo Moderno sino ad oggi con l’introduzione delle nuove tecnologie. Questo antico retaggio è insito nel carattere identitario dei vini appartenenti a questa Denominazione, riconosciuta nel 1996, promossi e tutelati dal Consorzio nato nello stesso anno.

L’obiettivo è quello di valorizzare i vini varietali prodotti nelle 10 zone storiche di produzione dell’area gardesana. Un’area il cui territorio è unico, in quanto frutto di diverse stratificazioni geologiche e di grande variabilità climatica che vede alternarsi periodi freddo-umidi a caldo-aridi, caratterizzanti il DNA delle uve attualmente coltivate. Pertanto, l’area intorno al Lago di Garda può definirsi “un pezzo di Mediterraneo” ai piedi delle Alpi circondato dalle colline moreniche, formatesi nel corso dei secoli dalle numerose glaciazioni avvenute quando il bacino del Garda era ancora un ghiacciaio. Una bellezza rimasta intatta con un paesaggio di vigneti puntellati da pievi e muretti a secco (le cosiddette marogne), borghi e contrade, intercalate da una vegetazione tipicamente mediterranea ricca di biodiversità. Questo terroir così particolare regala vini morbidi, freschi e dall’impronta minerale.

I numeri della DOC Garda

L’attività del Consorzio mira a incrementare la qualità percepita dei vini, facendo leva su numeri importanti.

Nel vigneto sono 31.000 gli ettari idonei all’interno della superficie totale delle 10 denominazioni storiche. Sono 371.000 i quintali di uva rivendicata nel 2022 (circa 78.000 nel 2016). In cantina, nel 2022, sono 153.000 gli ettolitri di vino imbottigliati come DOC Garda rispetto ai 34.000 del 2016. I produttori verticali e le cantine cooperative che utilizzano la Denominazione sono 250. La produzione annuale di bottiglie si attesta sui 20 milioni.

Le tipologie di vino della Denominazione Garda DOC


Nel corso del tempo la produzione della DOC Garda si è ampliata, fino a includere lo Spumante, Bianco e Rosè, e le tipologie Bianco e Rosso. Il Disciplinare di produzione ammette le seguenti tipologie, sottoelencate.

  • Vini fermi varietali: Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Riesling b., Sauvignon, Cortese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Corvina, Pinot nero, Marzemino.
  • Vini fermi in uvaggio e/o taglio a freddo: Bianco (Garganega, Chardonnay, Pinot Grigio e Trebbiano), Rosso (Merlot, Cabernet, Corvina, Marzemino, Rebo).
  • Vini Spumanti “metodo italiano” principalmente varietali.
  • Bianco (Garganega, Trebbiano di Lugana, Pinot Grigio).
  • Vini Spumanti “metodo classico” principalmente in cuvée.
  • Bianco (Chardonnay, Pinot Nero, Corvina).
  • Rosè (Marzemino, Corvina, Pinot Nero).

Consorzio Garda DOC: i progetti

Il Consorzio Garda DOC proseguirà nella sua opera di promozione e valorizzazione dei vini del territorio, anche grazie al contributo della ricerca scientifica. Dopo Garda Wine Stories si è svolta una seconda serata dedicata al pubblico per partecipare a Garda Doc a bordo. Un format originale che ha permesso agli enoappassionati di scoprire i vini espressione dell’areale gardesano navigando a bordo della storica Motonave Zanardelli sul Lago di Garda.

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