Il Palladio Museum di Vicenza ospita per la prima volta una mostra su Andrea Palladio.
Dal prossimo 3 dicembre 2016 al 4 giugno 2017 sarà possibile ripercorrere il mistero del volto di Andrea Palladio, il grande architetto del Rinascimento che non volle lasciare alcuna traccia delle sue sembianze. Saranno esposte le sue rare raffigurazioni, recenti scoperte e nuove acquisizioni.
La mostra “Palladio. Il mistero del volto” conduce il visitatore in una storia che si è fatta leggenda, quella del volto del mitico architetto vicentino: dal Vasari sappiamo che sono esistiti almeno due ritratti cinquecenteschi, di cui però si sarebbero perse le tracce.
Dunque il primo ritratto di Andrea Palladio risalirebbe agli anni 30 del Settecento, nella prima traduzione in inglese dei Quattro Libri dell’Architettura: sebbene il suo autore dichiari di essersi basato su un ritratto di Veronese, è chiaramente un’invenzione, con i suoi vestiti alla moda Settecentesca.
Qualche decennio più tardi compare una raffigurazione di Palladio sulla guida al Teatro Olimpico, ma anche la fonte di questo secondo ritratto risulta introvabile e per questo non credibile.
Guido Beltramini, direttore del Cisa (Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in cui è inserito il Palladio Museum), racconta come questa mostra fosse in cantiere da più di un anno, quando si è affacciata la possibilità di acquisire da una collezione privata uno splendido busto neoclassico in marmo di Palladio, commissionato da Antonio Canova per la raccolta dei busti di artisti che fin dal Cinquecento affollava l’interno del Pantheon, a Roma. La preziosa resa esecutiva del marmo non ha lasciato dubbi sulla sua provenienza dall’atelier del Canova, che ne avrebbe affidato la realizzazione all’amatissimo allievo Leandro Biglioschi.
Questo ritratto costituisce un’aggiunta importante alle rare testimonianze dell’iconografia palladiana, oltre che un’attestazione preziosa della grandezza della figura di Andrea Palladio, da sempre riconosciuto come un artista di valore.
Molte altre sono le testimonianze, ipotesi e congetture intorno a questo mistero, condite da colpi di scena, equivoci e cantonate, e la mostra di Vicenza è davvero la somma di quanto finora ci è dato sapere.
Ci piace allora pensarla come Beltramini: “Per Palladio vale quanto Durer affermò a proposito del suo dipinto raffigurante Erasmo da Rotterdam, che il vero ritratto sono le sue opere. Anche il grande architetto veneto ha voluto nascondersi dietro di esse”.
Info
Vicenza, Palladio Museum
3 dicembre 2016- 4 giugno 2017
10-18, martedì-domenica
www.palladiomuseum.org/exhibitions/volto