Per dare un preciso senso a ciò che sembra favola, un’archeologa e un’esperta di storia della Farmacia, rispettivamente Federica Gonzato e Chiara Beatrice Vicentini, si uniscono in una mostra che avrà luogo al museo Nazionale Atestino ad Este a partire dal 19 Ottobre 2019 e terminerà il 2 Febbraio 2020, con il titolo di “Veleni e magiche pozioni – Grandi storie di cure e delitti.
Il loro obiettivo è ricondurre alla scienza ciò che si ritiene puro frutto della fantasia popolare, andando alla radice di leggende, storie e tradizioni. I visitatori che avranno modo di visitare la mostra scopriranno così che già nel Paleolitico, migliaia di anni fa, gli uomini erano in grado di cercare sostanze utili alla sopravvivenza e riconoscerne l’aspetto benefico e malefico, sperimentandole e tramandandole nel corso degli anni. Solo al primo ‘500 si fu in grado di definire il concetto del dosaggio, elemento fondamentale che può rendere un farmaco velenoso o viceversa. Ancora ad oggi, non a caso, il simbolo dei farmacisti è il caduceo: bastone alato con due serpenti che rappresentano l’uno la dose terapeutica e il secondo quella tossica ovvero il veleno.
“Il nostro obiettivo è – ribadiscono le curatrici – proporre al pubblico prospettive ed approcci diversi all’affascinante mondo dei veleni e della storia della farmacopea, in riferimento alle varie epoche storiche, dall’antichità, lungo il medioevo e il rinascimento fino all’età odierna, ricostruendo il percorso di questo fondamentale aspetto della vita sociale attraverso le fonti scritte, la arti visive, fonti classiche e letteratura moderna, proponendo in mostra oggetti e riferimenti demoetnoantropologici che si legano strettamente alla storia del nostro quotidiano”.
NASCITA DI MITI E LEGGENDE
Lo studio di veleni di qualsiasi fonte può, al contempo, spiegare scientificamente la nascita di miti e leggende. Per esempio quella dei metallurghi dell’antichità che, a causa di fumi velenosi emessi dalla fusione, risultavano deformi o ipovedenti; oppure il mito di Medusa o le streghe di età medievale-moderna, le quali si nutrivano di farine graminacee infestate da Segale cornuta, Claviceps purpurea, che non è altro che un fungo ricco di alcaloidi con effetti allucinogeni (l’acido lisergico è il precursore dell’LSD). Queste intossicazioni venivano scambiate per possessioni demoniache.
Alla mostra, oltre a rarissimi reperti archeologici, si trovano confezioni storiche di veleni e farmaci ed importanti dipinti con immagini di magie che si affiancano ad affiches storiche pubblicizzanti portentosi unguenti e medicamenti. Inoltre, sono esposte rare edizioni e manoscritti che trattano di argomenti vari ma strettamente connessi: magia, dottrina esoterica, ermetica e alchemica occidentale, come anche di streghe vittime di persecuzioni e molto altro.
ORARI
Lunedì-Sabato: 9.00-13.00/14.30-19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)
Domenica: 14.30-19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)