Dal 15 dicembre 2012 all’8 aprile 2013 a Bitonto, alla Galleria Nazionale della Puglia «Girolamo e Rosaria Devanna» apre al pubblico “Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona. Pittori veneti in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia”.
Al centro dell’esposizione, nella quale si esaminano a fondo le opere di artisti veneti del Cinquecento in ambito regionale, dai Vivarini a Palma il Giovane e il un profondo legame tra la Puglia e la Serenissima, specialmente lungo la costa marittima, vieni posto un inedito e notevole dipinto per la prima volta attribuito a Paris Bordon, raffigurante Il ritratto di Giulio Antonio II Acquaviva d’Aragona. Attualmente in raccolta privata inglese e mai esposto prima d’ora, l’opera, in un primo tempo assegnata addirittura a Tiziano, è stata riportata alla piena leggibilità grazie a un recente e accurato restauro che ha permesso ad Andrea Donati, curatore della mostra insieme a Nuccia Barbone Pugliese, e Fabrizio Vona, di riconoscervi un autentico lavoro di Bordon.
La mostra dunque da un lato presenta un periodo storico della Puglia poco esplorato, indagando le relazioni culturali ed economiche che legavano questa regione al regno di Napoli, dall’altro intende anche valorizzare alcune opere venete a cominciare dal Ritratto di gentiluomo di Tiziano, esposto nella Galleria Nazionale della Puglia
A confronto con il dipinto di Bordon, oltre alle opere di autori veneti conservate presso la Galleria Nazionale di Puglia e ad alcune eccezionali testimonianze dal territorio, saro presentati circa venti dipinti di grande rilievo provenienti da collezioni private, a ricostruire il contesto pittorico e figurativo del tempo, Tiziano, Sebastiano del Piombo, Lorenzo Lotto, Paris Bordon, Pordenone, Savoldo, Palma il Giovane e altri, tra cui importantissimi inediti e medaglie del Cinquecento raffiguranti personaggi illustri che hanno avuto contatti con gli Acquaviva d’Aragona. Esposti anche libri antichi e documenti della storia di Bitonto e di Conversano.
Tra le opere d’assoluto interesse che la mostra consente a pubblico di vedere, prestate da prestigiose raccolte private italiane ed estere, vi sono per esempio un Cristo portacroce, che Lionello Puppi, grande studioso del Cinquecento venete e due straordinari bozzetti di teste raffiguranti Angelo e Tobiolo, che sempre Puppi ritiene appartenere a particolari “studi” conservati da Tiziano in bottega, in questo caso forse riconducibili alla pala della sacrestia della Chiesa veneziana di San Marziale realizzata sul finire degli anni Quaranta.
Eccezionale poi la presenza nel percorso espositivo d’assoluti capolavori provenienti da edifici di culto del territorio, che danno diretta testimonianza dell’importanza assunta dalla pittura veneta in Puglia nel XVI secolo. come la pala raffigurante San Francesco proveniente dall’omonima chiesa a Gallipoli, opera del Pordenone cheviene ora restituita alla sua piena leggibilità e la Natività di Savoldo da Terlizzi.