La mostra d’arte contemporanea titolata “A riveder le stelle” è stata curata da Barbara Codogno ed intende essere una celebrazione del 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri, in un dialogo ideale con gli affreschi di Giotto. L’esposizione si inserisce anche nel circuito di Padova Urbs Picta (“I cicli affrescati del XIV secolo di Padova”) diventati Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Le stelle di Giotto e Dante
Qual è l’elemento che accomuna maggiormente Giotto e Dante nel ‘300? Le stelle.
Le stelle di Giotto, l’icona della Cappella degli Scrovegni, che ne sigillano la splendida volta, e quelle invocate da Dante nell’ultimo verso dell’Inferno, quando con Virgilio, dopo aver superato le tenebre, il Poeta contempla il cielo stellato, presagio del nuovo cammino di luce e di speranza.
Giotto lavora a Padova, alla Cappella degli Scrovegni, dal 1303 al 1305, realizzando un ciclo di affreschi che riecheggia nel componimento di Dante.
Il bene e il male
Ad esempio l’organizzazione degli episodi che si susseguono a spirale nella Cappella degli Scrovegni rispecchia lo stesso movimento dei gironi danteschi. Questo movimento, sia pittorico che narrativo, è rafforzato da immagini speculari facilmente rintracciabili ora nei supplizi inflitti ai dannati, ora nel ruolo salvifico della Croce e del Creatore. Sia Giotto che Dante separano nettamente il bene dal male. Forniscono un’identica chiave di lettura: il libero arbitrio dell’uomo deve scegliere se proseguire nel male, andando quindi incontro ai tormenti, oppure seguire la retta via del bene che conduce al Regno dei Cieli.
Dal Novecento in poi, come testimoniato anche dalle opere degli autori contemporanei in esposizione, il bene e il male non sono più separati: la luce e la tenebra si contagiano per disegnare nuovi paesaggi interiori.
Gli artisti contemporanei in mostra
Il percorso espositivo comprende una quarantina di opere, alcune delle quali realizzate per l’occasione da affermati artisti italiani, in una sorta di dialogo con le tematiche esistenziali che Giotto affresca nella Cappella degli Scrovegni e con quelle tradotte da Dante nella Divina Commedia.
Le atmosfere narrate da Giotto e Dante vengono evocate dalle opere di Agostino Arrivabene, Saturno Buttò, Desiderio, Marco Fantini, Sergio Fiorentino, Giovanni Gasparro, Alfio Giurato, Federico Guida, Maurizio L’Altrella, Paolo Maggis, Vittorio Marella, Nicola Nannini, Sergio Padovani, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, Chiara Sorgato, Nicola Verlato e Santiago Ydanez, esposte nelle sale per le mostre temporanee del Museo Eremitani.
L’immagine della locandina della mostra, commissionata al pittore Sergio Padovani (Modena, 1972), è Stelle aperte, un dipinto che, con il suo sviluppo su scala ascensionale, evoca le tre cantiche dantesche.
Come è organizzata la mostra?
La mostra si articola in sezioni con rimandi a particolari degli affreschi della Cappella degli Scrovegni, secondo una prospettiva curatoriale che – spiega Barbara Codogno – «non vuole essere didascalica, tanto meno agiografica o passatista, piuttosto evocativa e suggestiva, rimanendo però fedele al percorso di luce tracciato sia da Dante che da Giotto e traghettando perciò lo spettatore verso il sollievo della rinascita indicata dalle stelle».
Informazioni, orari e prezzi per visitare la mostra
La mostra A riveder le stelle è aperta al pubblico da martedì a domenica con orario 9.00-19.00, chiuso i lunedì non festivi, Natale, S. Stefano, Capodanno.
Per ulteriori informazioni: consultare il sito www.padovamusei.it.